Omissione di soccorso stradale: la pena e le conseguenze della fuga

L’omissione di soccorso stradale in generale

In Italia l'omissione di soccorso stradale è severamente punita dalla legge. Tuttavia, al di là delle conseguenze legali, dobbiamo riflettere sulle ripercussioni etiche del nostro agire ogni qualvolta ci voltiamo dall'altra parte e ignoriamo chi ha bisogno di aiuto in seguito a un incidente stradale. L’omissione di soccorso stradale quindi, prima ancora di essere un reato penale rappresenta una grave mancanza di umanità e solidarietà nei confronti di chi si trova in difficoltà. È nostro dovere morale fermarci e prestare assistenza, o almeno chiamare i soccorsi, per non lasciare che un nostro simile rimanga solo a soffrire. Non voltiamo lo sguardo altrove: l'omissione di soccorso stradale è una responsabilità che tutti noi abbiamo il potere e il dovere di prevenire! Dal punto di vista legislativo, la mancanza di intervento in caso di incidente stradale è rigorosamente regolamentata dall'art. 189 del Codice della Strada, il quale impone al guidatore l'imperativo di arrestarsi e fornire aiuto alle persone eventualmente ferite. A seconda che l'incidente causi danni materiali e/o lesioni personali, il mancato rispetto di questo dovere può sfociare in sanzioni amministrative o persino avere implicazioni penali. Dal punto di vista penale, la mancata azione punita dal comma 7 dell'art. 189 del Codice della Strada rispecchia il reato di omissione di soccorso delineato dall'art. 593 comma 2 del codice penale. Tale crimine protegge i valori fondamentali della vita e dell'integrità fisica delle persone. Il soggetto attivo può essere colui che si trova in prossimità dei soggetti che necessitano di assistenza. Per tale ragione l’istituto in esame appartiene alla categoria dei reati omissivi propri, poiché in questi casi il soggetto obbligato ad intervenire non compie un’azione che la legge penale prevede come obbligatoria e necessaria.

 

Pene per omissione di soccorso stradale

La violazione dell’obbligo di fermarsi in caso di incidente, in base al tipo di danni a cose e/o persone che ne sono derivati, comporta l’applicazione di differenti pene. Infatti, se dal fatto sono derivati solo danni a cose, è prevista la sola violazione amministrativa del pagamento di una somma da € 302 a € 1.208, oltre all’applicazione della sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da quindici giorni a due mesi, se dal fatto deriva un grave danno ai veicoli coinvolti. Se dal fatto deriva invece un danno alle persone, invece, è prevista la pena della reclusione da sei mesi a tre anni, oltre alla sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da uno a tre anni.

 

Le conseguenze della fuga in caso di incidente stradale           

A secondo dei danni che ne sono derivati, fuggire dopo un incidente stradale può integrare i reati previsti dagli artt. 589-ter e 590-ter codice penale. Denominatore comune di entrambi i reati è la fuga del conducente. L’art. 589-ter c.p. disciplina la fuga a seguito di omicidio stradale mentre l’art. 590-ter c.p. l’ipotesi che dall’incidente siano derivate lesioni personali. Nel primo caso la norma recita che se il conducente si dà alla fuga, la pena prevista dall’art. 589-bis c.p., ovvero, la reclusione da due a sette anni, è aumentata da un terzo a due terzi e comunque non può essere inferiore a cinque anni. Nell’ipotesi di lesioni personali gravi o gravissime, la pena prevista dall’art. 590-bis c.p. (reclusione da tre mesi a un anno per le lesioni gravi e da uno a tre anni per le lesioni gravissime), in caso di fuga è aumentata da un terzo a due terzi e comunque non può essere inferiore a tre anni.

 

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